venerdì 8 aprile 2022

Disagi per l'organizzazione nella scuola

Ormai siamo vicini alla fine di questo anno scolastico, molti studenti e

professori come me hanno notato svariate problematiche all’interno

dell’organizzazione delle attività sia scolastiche che extrascolastiche,

probabilmente causate dal ritorno al 100% in presenza dopo due anni ed al

nuovo orario di 6 ore al giorno.

Quest’anno, ho partecipato a diversi corsi extrascolastici, che mi hanno

permesso di confrontarmi con diverse persone un po’ di tutti gli indirizzi, molti

di loro soprattutto dalla succursale lamentano del fatto che i corsi pomeridiani

iniziano troppo presto ed uscendo alle 13:50 non riescono a mangiare e a

raggiungere la scuola in tempo per l’inizio dei corsi pomeridiani.

Altri studenti, invece, si sono lamentati del fatto che i professori tendono ad

accumulare comunque le interrogazioni e le verifiche tutti nelle stesse

settimane nonostante, ad oggi, molte classi sono in presenza sempre da inizio

anno.

Molti studenti, inoltre, lamentano che alcuni professori quest’anno non riescono

a gestire bene i tempi delle lezioni.

In tutto ciò, ci sono anche persone che non hanno nulla da criticare. Ho

pensato di fare quest’ articolo per poter dar voce alle difficoltà che gran parte

dei presenti nella scuola hanno trovato quest’anno.

Tengo a precisare che questo articolo non è stato scritto con un intento critico,

bensì per poter dare la possibilità alla scuola di organizzarsi al meglio in base

alle difficoltà incontrate quest’ anno.


MARENCO MARZIA

Le Olimpiadi

 Ciao a tutti! Vi eravamo mancate? Noi speriamo proprio di sì.

Sapete di cosa vi vogliamo parlare oggi? Delle Olimpiadi! Pensi di sapere già tutto? Scommettiamo di no… quindi senza ulteriori indugi, partiamo! 

Le Olimpiadi hanno una storia molto lunga e interessante: pensa che i primi giochi olimpici si svolsero nel lontanissimo 776 a.C in Grecia ed erano una manifestazione in cui gareggiava solo nella disciplina della corsa. Man mano si sono aggiunti altri sport fino a arrivare ai giorni d’oggi in cui si possono contare ben 33 discipline diverse in estate e 15 in inverno. Le Olimpiadi sono diventate la meta a cui ogni atleta aspira, sogna e per cui si allena duramente tutta la vita… 

I Giochi si svolgono ogni quattro anni fin dal 1896 quando ebbero luogo ad Atene le prime Olimpiadi dell'era moderna, che però attrassero solo 285 partecipanti: sono realmente diventate le Olimpiadi, come le conosciamo noi, solo nel 1920 quando sono stati uniti gli atleti di tutto il mondo sotto la “Bandiera Olimpica”, il noto simbolo con 5 cerchi di colori diversi su uno sfondo bianco. I 5 colori che sono stati scelti sono quelli che troviamo nelle bandiere di tutto il mondo, così da unire tutti in pace per 15 giorni. 

I GIOCHI OLIMPICI INVERNALI: 

Da poco si sono svolte le Olimpiadi invernali ospitate a Beijing dal 4 febbraio al 20 febbraio. Le olimpiadi invernali riuniscono 15 discipline, su neve o su ghiaccio. Quest'anno gli Azzurri hanno conquistato ben 17 medaglie, tra cui due d’oro: Arianna Fontana nello Short Track (una forma di pattinaggio di velocità) e la coppia Stefania Constantini e Amos Mosaner nel Curling, ma… voi lo sapete quanto valgono le

medaglie? Quella di bronzo ha un premio in denaro di 60 mila euro,quella d’argento ha un premio in denaro di 90 mila… e la medaglia d’oro? Vale ben 180 mila euro, oltre ovviamente al grande onore di poterla indossare. 

E LE PROSSIME OLIMPIADI INVERNALI?! 

Ragazzi, saranno proprio qui! Per la terza volta, dopo Cortina nel 1956 e Torino nel 2006, l’Italia ha l’onore di ospitare le Olimpiadi invernali con Milano Cortina 2026. La cerimonia di apertura si terrà allo stadio San Siro di Milano il 6 febbraio 2026 e 

quella di chiusura si terrà nell’Arena di Verona il 22 febbraio 2026. La maggior parte delle gare “indoor” si svolgeranno a Milano mentre quelle “outdoor” tra Cortina e Bormio. Non ve le potete perdere! Noi siamo gasate e già prontissime a fare il tifo per i nostri azzurri e voi? ; )

Visto che sappiamo che l’attesa è lunga, intanto, per tenerci "allenati" e arrivare preparati a Cortina, vi consigliamo due film sul tema: il primo si chiama “La mossa del pinguino”, lo consigliamo vivamente a tutti ma soprattutto a chi è amante di Edoardo Leo e delle sue commedie… un film divertente e interessante che ti apre gli occhi su uno sport non molto conosciuto ma spettacolare, il Curling, che quest'anno ci ha regalato una medaglia d'oro! 

Il secondo invece è : "Cool runnings, quattro sotto zero”, l’avvincente storia di 4 ragazzi Giamaicani che, dopo essersi allenati duramente per prepararsi alla gara di qualificazione dei 100 metri piani, non riescono ad entrare alle Olimpiadi del 1988. Dopo aver chiesto invano di ripetere la gara, uno di loro trova una vecchia foto del padre (anche lui velocista e medaglia d'oro olimpica) con un ex bobbista statunitense plurimedaglia d'oro olimpica nella specialità bob a 4, che però si era visto ritirare una medaglia a causa di un imbroglio, e ora viveva proprio in Giamaica. I 4 Decidono allora di cercare di convincerlo a formare la prima squadra giamaicana di bob, per avere una seconda opportunità di partecipare alle olimpiadi. 

Si procurano un bob e iniziano gli allenamenti facendo piano piano progressi, nonostante il disprezzo nei loro confronti da parte di tutte le altre nazioni partecipanti, riescono a qualificarsi per i Giochi olimpici invernali di Calgary, dove difenderanno i colori del loro paese. I ragazzi partono malissimo, forse a causa della troppa tensione e del nervosismo, determinati anche dalla voglia di non sembrare diversi da tutti gli altri e dalla voglia di essere accettati da tutto il mondo, in quella competizione assolutamente insolita per loro. Dopo alcune discussioni i quattro ragazzi decidono di non curarsi dei pensieri del mondo esterno, e il giorno dopo si lasciano andare a tutto il loro folclore giamaicano, sfoggiando canzoni, cappellini e tutto ciò che potesse ricordare loro l'isola. I ragazzi, liberi da ogni tensione, nella seconda prova si

piazzano… eh no! Questo non ve lo diciamo: vi abbiamo già dato troppi spoiler, perchè non andate a guardarvelo? E’ un film allo stesso tempo divertente e profondo, che vi terrà incollati al televisore e vi insegnerà qualcosa di nuovo sulla disciplina del bob a quattro. 

Allora? Che ci fate ancora qui? Correte a vederlo e aspettate con noi le prossime olimpiadi invernaliii! :)) 

Camilla e Alice


mercoledì 6 aprile 2022

1,2,3 GIOCHIAMO!

Ammettiamolo: chi non ha visto l'edizione di Sanremo di quest'anno solo per il Fanta Sanremo? Ciò l'ha reso esilarante e indimenticabile. Beh, per voi che avete passato la settimana del festival ad esultare con la vostra squadra, come me, ho ottime notizie: date un caloroso benvenuto  al Fanta Prof!!!

 Questo nuovo e divertente trend nasce su TikTok e si è subito diffuso anche nel nostro liceo; alcune classi hanno già cominciato a "scommettere sui loro professori". Chiaramente abbiamo, anche in questo caso, delle vere e proprie regole che ogni giorno si applicano sui prof che si hanno in squadra.

Praticamente differisce poco dal Fanta Sanremo o dal Fantacalcio. Le fantasquadre si affrontano in una gara il cui esito è determinato dal punteggio accumulato in base ai parametri che danno un vantaggio o uno svantaggio.

 Per iniziare ognuno ha dei crediti con cui dovrà "comprare" un tot di insegnanti per i quali il prezzo varierà a seconda del numero di ore di lezione durante una settimana. Invece, per quanto riguarda i bonus e malus, questi dipendono da ogni classe ma, per cominciare si può prendere spunto dal video originale di TikTok. Ci sono punteggi positivi dati  dall'assenza del prof, o una sua parolaccia o ancora complimenti fatti a qualche alunno. Nei malus invece possiamo trovare avvenimenti come dimenticare le verifiche, amnesie sui nomi o , la mia personale preferita, battute ed espressioni da boomer.

  Talvolta la scuola può sembrare complicata, ma ciò non vuol dire che non ci si può divertire. Ecco lo scopo del Fantaprof; attraverso questo gioco gli alunni hanno la possibilità di passare del tempo insieme, essere più uniti e divertirsi! Non male, vero? 

Personalmente trovo questa iniziativa molto perspicace ed innovativa, gli ultimi due anni sono stati parecchio difficili a causa del covid, soprattutto per quanto riguarda il livello sociale. 

È stato poco facile conoscersi e conoscere i nostri prof, soprattutto per chi ha iniziato le superiori da poco, proprio per questo motivo approvo il Fantaprof. 

Gli alunni si mettono in gioco tutti insieme, collaborando e divertendosi,  e anche instaurando un rapporto, che magari prima non erano riusciti a costruire. 

Si ha anche la possibilità di conoscere meglio i prof e forse rendendo un po’ più gioiose e divertenti le ore scolastiche e non vederle solo come “6 ore seduti dietro ad un banco”. 

Spero che questo gioco possa continuare anche con gli anni avventuri, aiutando a creare un rapporto più solido e speciale tra compagni, ma soprattutto che possa diventare qualcosa per il quale gli studenti si sentano più uniti e raggianti a scuola. 

Detto questo si può iniziare a giocare, che vinca la squadra migliore! 



Camilla Somale e Alessia Di Rosa 


L’alternanza scuola- lavoro ai tempi della pandemia.


Dopo le numerose interruzioni dei vari progetti di alternanza scuola- lavoro all’interno del nostro liceo, causate dalla pandemia, quest’anno abbiamo ripreso attivamente a parlarne e ad avviare nuovi percorsi in questo campo.

Purtroppo però, sempre a seguito della situazione pandemica, non sempre la nostra scuola ha potuto far intraprendere a noi ragazzi una “vera” alternanza scuola-lavoro, in quanto molti luoghi lavorativi che negli anni scorsi erano disponibili ad accoglierci, con l’avvento del covid non hanno più offerto la loro disposizione.

Di conseguenza, alcune classi terze, quarte e quinte, si sono ritrovate a dover imboccare un’altra strada, ed esaurire le 33 ore prescritte dal PCTO occupandosi di progetti interni, che nonostante siano molto stimolanti, sono già stati più e più volte sperimentati anche solo all’interno di una materia scolastica.

Ci auguriamo che la situazione nei prossimi anni cambi, che le aziende siano più benvolute ad accoglierci e che si possa tornare al 100% alla normalità, facendo sperimentare ad ognuno di noi cosa vuol dire lavorare veramente “sul campo”.


Marzia Marenco, Giulia Pirrotta


Le ali della libertà


Buongiorno a tutti voi amici cinefili! Spero che abbiate un po’ di tempo libero per mettervi comodi sul divano e accendere la tv perché ho un film da consigliarvi. Il prodotto in questione non è recentissimo e soprattutto a causa della sua durata può spaventare, si chiama “Le ali della libertà” film del 1994 scritto e diretto da Frank Darabont (stesso regista de “Il miglio verde”) e dura circa 2 ore e 22 minuti ma non temete, dopo aver guardato i primi 10 minuti vorrete continuare per scoprire il gran finale. 

La trama del film è molto semplice: il vice-direttore di una banca Andy Dufresne viene condannato a due ergastoli per l’uccisione della moglie e del suo amante; nonostante si dichiari innocente viene imprigionato nel carcere di Shawshank dove la violenza e la corruzione sono all’ordine del giorno. Durante la sua permanenza viene picchiato e violentato fino a quando un giorno convince una guardia in difficoltà economica ad aiutarla grazie alle sue conoscenze nella finanza. Da quel giorno altre guardie e perfino il direttore della prigione chiedono la sua consulenza anziché sottoporlo ai lavori forzati mentre fa amicizia con un altro detenuto di nome Red e con il quale intraprenderà una grande impresa. 

Questo film non è solo il diario di bordo di un prigioniero ingiustamente condannato ma anche una grande critica allo stile di vita malsano condotto nelle prigioni infatti uno dei tanti temi affrontati è sicuramente l’abuso, visto sia come violazione dei diritti di una persona che come abuso di potere; quello che avviene nel carcere di Shawshank resta lì dentro, la paura viene usata come esca per dettare le leggi imposte dalle guardie carcerarie e il tutto è completamente nascosto dal corrotto  direttore. Ma nel buio si trova anche un lume di speranza rappresentato dalla nascita di un’amicizia che si consoliderà col passare del tempo tra il protagonista e il carcerato Red condannato anche lui all’ergastolo, questa conoscenza inizialmente superficiale segna un momento importante nella vita di Andy dentro al carcere poiché per la prima volta da quando è entrato riconosce l’esistenza di persone buone e gentili in mezzo a quell’inferno.

Questo film fa provare emozioni forti tra la paura, la rabbia e la tristezza le quali in certe scene danno spazio anche alla felicità e alla speranza di un finale migliore dell’inizio e vi aprirà le porte su argomenti di cui si parla ancora troppo poco.

Spero di avervi convinti a guardare questo capolavoro, in tal caso buona visione!


Nicole Demaria


Riunione rappresentanti green


Martedì 18 e venerdì 20 gennaio i rappresentanti green di tutta la scuola

si sono incontrati per discutere della situazione scolastica dal punto di

vista ambientale e avanzare nuove proposte. In questo articolo

riassumiamo gli argomenti più importanti trattati durante le riunioni della

Succursale, della Sede e di Limone per riprendere, a distanza di qualche

mese, quelle proposte e quei problemi che sono stati sollevati.

Uno degli argomenti chiave è stata la questione dei rifiuti che i bidelli

trovano sotto i banchi ogni volta che puliscono le classi. Un maggiore

rispetto da parte degli studenti per le aule scolastiche è naturalmente il

passo più importante per la soluzione di questo problema, ma è vero che

è capitato a tutti di dimenticare una cartaccia sotto il banco perché non si

aveva tempo di raggiungere le pattumiere o la lezione era già iniziata. Una

proposta che è stata avanzata è di fare una colletta in classe per ottenere

delle pattumiere in ogni aula che le desideri in modo che sia più comodo

buttare la spazzatura.

Spesso, inoltre, la raccolta differenziata non viene rispettata, per risolvere

questo problema si è pensato di utilizzare un’app che aiuti a ricordare

dove va ogni singolo rifiuto e, dove necessario, sostituire i cestini

rovinati.


L’ideale, però, sarebbe ridurre i rifiuti a zero, un’impresa che pare

impossibile, ma che forse può essere più semplice di quanto non sembri.

Il contratto con le macchinette della Sede, per esempio, scadrà ad Agosto

e l’intento della scuola è quello di riportare il paninaro. A causa del

Covid19 si potrebbe utilizzare un’app per ordinare il cibo e mandare un

solo studente per classe a ritirare tutto in una data ora. In Sede le

macchinette appartengono al Comune e la situazione, quindi, è più

complicata, ma forse l’app permetterà di far arrivare i panini anche in via

Barbaroux, ha inoltre appena aperto a due passi dalla scuola una

panetteria che fa sconti agli studenti e le classi potrebbero organizzarsi

per comprare lì il cibo.

In alcune classi è stato acquistato un bollitore per evitare di utilizzare le

macchinette e sprecare bicchieri di plastica ogni giorno utilizzando invece

tazze portate da casa. Purtroppo questa soluzione potrebbe non essere

sicura e al momento il Preside sta valutando la possibilità di approvarla o

meno.

Si sta inoltre valutando di mettere dei distributori per l’acqua in modo

che gli studenti possano bere in modo meno inquinante ma anche

gratuito senza dover acquistare le bottigliette di plastica delle

macchinette. Anche le borracce del liceo De Amicis saranno distribuite

agli studenti nuovi che non le hanno ricevute negli anni scorsi.

Infine si ricorda a studenti e insegnati di spegnere le luci e la LIM quando

non servono più, non solo i rappresentanti green ma tutti coloro che ne

hanno la possibilità per migliorare insieme l’impatto ambientale della

scuola.

martedì 22 febbraio 2022

Tuffo nelle identità di genere

Ed eccomi qui, il vostro amichevole redattore di quartiere più scomodo di sempre è tornato! Dopo un trimestre di assenza sono nuovamente qui a scrivere articoli, nella speranza che questi possano allargare un po' le vedute di alcune persone (non mi sto sicuramente riferendo alla questione del nuovo bagno a scuola) e chiarire interrogativi spesso considerati tabù.

Ma ciancio alle bande, iniziamo! Oggi si parla di identità di genere, tanto per istruire coloro secondo i quali il mondo si differenzia solamente in base all'orientamento sessuale. Ebbene sì, oggi ci addentreremo in questo buco nero toccando, tanto per iniziare, le principali identità (le altre saranno trattate nei prossimi numeri).

Per prima cosa, è bene sapere che le persone che si identificano nel genere e sesso assegnato loro alla nascita sono indicate come "cisgender"; se invece c osì non è, si rientra sotto il termine ombrello "transgender".

Spesso il termine "transgender" viene usato come insulto o come sinonimo di travestito, ma in realtà sta solamente ad indicare, comunemente, persone che vogliono compiere la transizione in modo da appartenere finalmente al sesso giusto, ovvero le così dette donne MtF, ovvero male to female, e gli uomini FtM, female to male (se siete interessati a questo argomento, tra gli articoli già pubblicati potete trovarne uno dedicato solo a questo tema).

Sempre sotto questo termine ombrello ci sono anche coloro che non si riconoscono in nessuno dei due generi socialmente considerati: sto parlando dei cosiddetti “non-binary”, letteralmente non binario perchè non conforme ad alcuno dei soliti generi.

Pur trovandosi sotto transgender, anche l’identità non binaria è a sua volta un ombrello, dato che ci si può identificare anche non sempre nello stesso genere, ovvero questo può essere fluido; da qui l’etichetta “genderfluid”. In questo caso la persona può sentirsi femmina, maschio, nulla o entrambi…dipende da ciascuno e può variare in base a molte cose.

L’essenziale è ricordare di rispettare i pronomi scelti da ciascuno, essere consci che si è validi e far sentire in questo modo anche coloro che ci stanno attorno, evitando di usare questi termini come presa in giro o addirittura insulto. Gli spettri dell’identità di genere non sono molto noti e accettati dalla società ancora oggi; vengono spesso paragonati a disturbi mentali, qualcosa di sbagliato. In questo modo però non si fa altro che insultare sia la comunità LGBTQ+ che coloro che soffrono di malesseri utilizzati in questi paragoni. Lo stesso vale per altre identità come demi boy, demi girl, agender e tante altre.

L’importante è capire chi siamo, se vogliamo darci un’etichetta, rispettare noi stessi e gli altri, a prescindere dalle differenze che ci separano.


Massucco Marta


Disagi per l'organizzazione nella scuola

Ormai siamo vicini alla fine di questo anno scolastico, molti studenti e professori come me hanno notato svariate problematiche all’interno ...