martedì 21 dicembre 2021

Colori in classe

 



Durante il mese appena trascorso abbiamo inviato un sondaggio a tutti gli studenti del nostro istituto e sono stati 361 a rispondere! Ci siamo chieste quali fossero le idee degli studenti riguardo alla proposta dei nuovi rappresentanti di istituto di ridipingere le aule scolastiche. La risposta è stata piuttosto chiara: quasi l’80% ha risposto affermativamente alla domanda “Pensi che una scuola più colorata aiuterebbe a renderla migliore?”. I colori infatti stimolano la mente e influenzano l'umore tanto che spesso negli uffici e nelle industrie si è data molta importanza ai colori scelti per dipingere le pareti. 


Ma quali sono al momento i colori del liceo Edmondo De Amicis e quali di questi sono più spesso associati da noi studenti al periodo trascorso in classe? La prima domanda che abbiamo proposto chiedeva appunto di indicare il colore che ci veniva in mente pensando alla scuola. Il più votato è stato il grigio con il 19,1% dei voti, seguito a una certa distanza dal beige con il 14,4%. e dall’azzurro con il 12%. Gli altri colori proposti (tra cui il giallo, il rosa, il rosso…) sono stati scelti da meno del 10% degli studenti.



Quando si è trattato di scegliere il colore per ridipingere le pareti della propria aula, invece, le risposte sono state molto più varie. E’ stata, inoltre, data la possibilità di scegliere più di un solo colore. Il più votato è stato l’azzurro con il 46% dei voti, quasi la metà della scuola! Molto apprezzati anche il beige (28,2%) e il bianco (25,1%) subito seguiti dal verde che ha ottenuto il 24,5%. Tra il venti e il dieci per cento seguono, in ordine di preferenza, il giallo, il blu, il rosa, l'arancione, il viola e il rosso: un vero e proprio arcobaleno di scelte! I meno votati sono stati il nero, il grigio e il marrone, scartati dalla maggior parte degli studenti.


Secondo ricerche esterne alla nostra scuola i colori migliori per un ambiente di studio sono principalmente sette. Prima di tutto viene il bianco, che stimola la concentrazione, ma sono perfetti anche il giallo e il rosso, che danno energia. Sono considerati colori rilassanti il blu e il verde mentre l’arancione dà serenità. Infine il viola calma il dolore alla testa e aumenta la quantità di lavoro che riusciamo a compiere.


Abbiamo, quindi, l’imbarazzo della scelta e molte idee che nella loro varietà daranno più colore e vitalità alla scuola.


Marzia Marenco e Chiara Tuberga

Lettera ai professori

Cari professori,

Come state vivendo il ritorno in presenza? Beh noi non molto bene, anzi è da settembre che sogniamo l'arrivo delle vacanze. Quest’anno la mole di studio è aumentata di molto e noi, soprattutto dopo due anni in didattica a distanza, stiamo faticando a tenere il passo: molti di noi faticano a ritagliarsi del tempo per sé, seguire delle attività extra-scolastiche e spesso ci ritroviamo a studiare anche fino a tardi. Capite bene che abbiamo dai 14 ai 19 anni, siamo ragazzi pieni di energia e voglia di fare e già per troppo tempo siamo dovuti rimanere chiusi in casa e adesso che finalmente potremmo uscire siamo nuovamente serrati nelle nostre abitazioni per colpa della montagna di interrogazioni orali e scritte che dobbiamo affrontare. 

Passiamo interi pomeriggi e sere attaccati a dei libri, ma in verità vorremmo poter uscire anche solo per un’ora con i nostri coetanei per poter staccare la spina. Ciò non è possibile se voi non provate a venirci incontro: non stiamo chiedendo di non darci più compiti, ma semplicemente di alleggerire il carico di studio.

In più si parla sempre di salute fisica tralasciando quella mentale: dopo il lockdown sempre più studenti devono affrontare problemi psicologici anche molto gravi e il grande numero di verifiche ed interrogazioni non aiuta. Abbiamo paura, abbiamo ansia, siamo insicuri e non crediamo in noi stessi e nelle nostre capacità. Ci sentiamo stupidi, piangiamo, abbiamo attacchi di panico perché sempre di più ci sentiamo schiacciati e impotenti. E qui rientrate di nuovo in gioco voi: passiamo sei ore della giornata a scuola dove il nostro cervello deve contenere migliaia di informazioni e deve resistere alla pressione causata da interrogazioni e verifiche; per di più quando torniamo a casa dobbiamo rimanere per altre ore seduti a una scrivania per prepararci ai giorni avvenire per poi ripetere tutto da capo.

Questa lettera non deve essere presa come un’accusa ma è semplicemente una richiesta di aiuto: spesso abbiamo cercato di attirare la vostra attenzione in merito senza però ottenere risultati concreti.

Vi chiediamo quindi stavolta di ascoltarci perché un mondo in cui gli studenti vivono più serenamente è un mondo in cui essi possono apprendere meglio e sentirsi parte di una società accogliente.

Fiduciosi della vostra collaborazione

Un gruppo di studenti del liceo De Amicis


lunedì 13 dicembre 2021

Ddl Zan: un'occasione mancata

Il ddl Zan era una legge attesa con ansia da molti, ma è ormai caduta in un buco nero. Come è potuto accadere?

Beh prima di tutto guardiamo più nello specifico di cosa tratta esattamente: essa è un’estensione di leggi già esistenti a cui si aggiungerebbero delle aggravanti per reati di omotransfobia, genere, disabilità e sesso. In più si creerebbe un organo dell’Istat al fine di monitorare le aggressioni omotransfobiche poiché finora esse sono state messe in rilievo solamente dalle associazioni che però non riescono a contarle effettivamente tutte, infine si istituirebbe una giornata contro l’omotransfobia, già esistente in gran parte del mondo.

Quindi essa non è una legge liberticida, ma serve semplicemente a riconoscere un problema presente nel nostro paese, anche perché fosse stata priva dei requisiti fondamentali di costituzionalità il Presidente della Repubblica Mattarella non l’avrebbe firmata e sarebbe stata bloccata dalla corte costituzionale. Infatti ciò non avviene e il 4 novembre 2020 il Ddl Zan viene approvato alla camera dei deputati con 295 voti a favore e 193 contro, successivamente arriva in Senato dopo una già prima mediazione con il centro destra. Mediazione che effettivamente c’è stata anche se la destra continuava a negare il fatto. Tutto sembra andare per il verso giusto (anche se con qualche dubbio da parte di qualcuno) ma alla fine il 27 ottobre 2021, vedendo la maggioranza in bilico, il centro destra si avvale dell’articolo 96 del regolamento del senato che dice che il senato può votare per non discutere la legge, così viene fatto e il Senato approva la manovra. Il Ddl Zan è affossato.


I latini avevano un detto: alea iacta est, il dado è tratto. Impossibile credere che coloro che hanno affossato il Decreto Zan abbiano potuto pensare ad una frase tanto filosofica e profonda, ma credo che anche a loro sia venuto in mente un concetto simile, qualcosa che risuona pericolosamente come uno schiaffo dato ad una mano tesa, uno scarpone che calpesta i diritti di coloro che ogni giorno devono nascondersi e temere le opinioni e gli atti altrui. Eppure, non è andata così. Eppure, esistendo il marcio deve essere possibile anche trovare qualcosa di buono in questo mondo. E così è stato. 

Il 27 ottobre è stato affossato il Ddl Zan, disegno di legge venduto come inutile emendamento contro gli atti di omotransfobia, ma che era in realtà volto a proteggere da comportamenti omofobi, razzisti, misogini e discriminazioni di disabili. Questa nota di sensibilità, però, sembra non aver raggiunto le menti di tutti coloro che dovrebbero essere i nostri rappresentanti. 

La risposta dell'Italia è arrivata il giorno stesso e in quelli subito dopo. Milano, Roma, Alessandria, Catania, Parma (in due date differenti), Cala Gonone, Brindisi, Salerno, Viterbo, Modica, Teramo, Caltanissetta, Verbania, Chieti, Arezzo, Cuneo e ancora Bruxelles, varie città della Francia e altre spagnole. 

Ovunque vi è ancora oggi gente che protesta, ripetendo lo slogan "Vergogna, non affronterete le nostre voci!".

Non solo il popolo ha fatto sentire le proprie voci nelle piazze contro l’affossamento del decreto di legge, bensì anche numerose celebrità hanno espresso il loro disappunto al riguardo. 

Per esempio vi è stato l’intervento della cantante Gaia, ospite a Verissimo che ha espresso la sua idea riguardo l’accaduto con le lacrime agli occhi. Secondo la cantante essa è una legge volta a proteggere gli invisibili, chi non viene ascoltato, considerato e addirittura maltrattato e con l’affossamento “ricevono un altro schiaffo morale di non considerazione e di poca empatia”. Gaia ribadisce inoltre che questo decreto di legge dovrebbe proteggere le persone e comprende diritti umani che dovrebbero essere nostri già fin dalla nascita; ognuno deve essere libero e poter essere la versione migliore di se stesso. Per questo questa legge è così importante. Ma nonostante l’accaduto afferma che non si deve mai perdere la speranza, che non bisogna demordere e conclude il discorso con questa frase ”Tutto ciò che è bene e amore trionfa sempre”.

Inoltre un altro discorso significativo è stato quello fatto dalla cantante Emma Marrone nella prima puntata del famoso talent show X-Factor: "Le immagini dal Senato, i cori da stadio, oltre che imbarazzanti, hanno scritto una tristissima pagina per questo Paese. Credo di poter parlare a nome di un programma e una produzione che da sempre si battono contro ogni discriminazione". Tristi e toccanti sono le parole della cantante che ci mette davanti agli occhi la triste verità del nostro paese, un paese sempre più retrogrado che invece di fare un passo avanti, sta tornando molto indietro.

Infatti questi mille passi indietro abbiamo avuto modo di vederli nella precedente discussione del Ddl Zan fatta in Senato nel mese di Luglio del 2021, interventi devo dire molto fantasiosi non basati da fatti concreti, bensì sulle loro convinzioni infondate. Tra le più divertenti abbiamo la frase di un senatore della Lega il quale constata che il genere neutro serve per vendere più facilmente gli smalti agli uomini, per poi passare a “Chi l’ha detto che le persone non etero subiscano più violenze? Dove sta scritto?”, frase molto contraddittoria visto che a parlare sono i numerosi casi di cronaca che arrivano ogni giorno da tutta Italia.

In seguito abbiamo un'altra citazione alquanto assurda da un componente di Forza Italia che sostiene che la prosecuzione di questo disegno di legge abbia gli stessi sintomi della caduta dell’Impero romano; infine per concludere in bellezza abbiamo la frase di un altro senatore leghista che ricordando la reazione di un giocatore azzurro dopo la vittoria della nazionale italiana europea e collegandosi alle famiglie arcobaleno afferma “Ha telefonato la mamma, non il genitore 1 o il genitore 2”

Ma cosa possiamo fare noi in questa situazione? Come dice la cantante Lady Gaga, "Voi della comunità LGBTQ+, siete i più coraggiosi, siete i più gentili, siete un'ispirazione", proprio per questo non bisogna demordere o perdere la speranza, bensì bisogna continuare a lottare per questa forte ingiustizia che le persone rainbow devono subire ogni giorno sulla propria pelle.


Elisa Chiapale


mercoledì 8 dicembre 2021

Un teatro di confronto

Giovedì 28 ottobre le classi prime di tutto l’istituto hanno assistito ad uno spettacolo teatrale al Teatro Toselli. “Io al posto tuo” di e con Luca Vullo, che affronta le tematiche dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (comunemente detti DSA).

Abbiamo deciso di porre qualche domanda a una ragazza che frequenta la classe prima che ha partecipato a questa attività e che fa parte della redazione del nostro giornalino scolastico.

Ciao Giulia, siccome hai partecipato alla visione di questo spettacolo sapresti dirci a grandi linee come si è sviluppato?

Lo spettacolo parla della vita dell’attore che lo conduce e si sviluppa in una fascia che va dalla sua nascita fino a quando trova un lavoro, parlando in particolare delle difficoltà che dovette affrontare essendo DSA.

Secondo te un DSA come ha recepito lo spettacolo?

Secondo me un ragazzo con Disturbi Specifici dell’Apprendimento ha recepito questo spettacolo come una concreta fonte di speranza verso il futuro.

Cosa ti è rimasto della visione dello spettacolo?

Mi è rimasta la consapevolezza del fatto che ovviamente siamo tutti uguali e che dobbiamo avere le stesse opportunità; tutti possiamo avere speranze per il nostro futuro senza paura delle incomprensioni e dei pregiudizi.

C’è stato qualche momento particolarmente emozionante?

Per me il momento più emozionante è stato il finale dello spettacolo quando l’attore ha fatto parlare al microfono le varie persone affette da DSA che si erano ritrovate in ciò che lui aveva detto. E’ stato davvero commovente sentire le vere storie vissute dai compagni.

Hai trovato utile la visione di questo spettacolo?

Si, l’ho trovata utile perché ha colmato quel vuoto di ignoranza che faceva credere ad alcuni che le persone affette da DSA fossero diverse dagli altri.

Cosa ti aspettavi da questo spettacolo prima di vederlo?

Sinceramente non mi aspettavo uno spettacolo così interessante e, sotto certi aspetti, anche comico. Mi sarei immaginata un normale spettacolo teatrale (con cui, se devo dire la verità, non sono mai andata molto d’accordo dato che la maggior parte li trovo noiosi) ed invece sono stata felice nello scoprire che era tutto il contrario. Non è un’esperienza che si fa e che si dimentica, questa ti rimane davvero impressa.


Per concludere, quindi, possiamo dire che sia stata un’iniziativa positiva e adatta alla comprensione di quel “mondo” di ragazze e ragazzi incompresi che passano la vita a lottare con una difficoltà grave anche se assolutamente invisibili.



Camilla Somale, Giulia Delpin


Disagi per l'organizzazione nella scuola

Ormai siamo vicini alla fine di questo anno scolastico, molti studenti e professori come me hanno notato svariate problematiche all’interno ...