lunedì 13 dicembre 2021

Ddl Zan: un'occasione mancata

Il ddl Zan era una legge attesa con ansia da molti, ma è ormai caduta in un buco nero. Come è potuto accadere?

Beh prima di tutto guardiamo più nello specifico di cosa tratta esattamente: essa è un’estensione di leggi già esistenti a cui si aggiungerebbero delle aggravanti per reati di omotransfobia, genere, disabilità e sesso. In più si creerebbe un organo dell’Istat al fine di monitorare le aggressioni omotransfobiche poiché finora esse sono state messe in rilievo solamente dalle associazioni che però non riescono a contarle effettivamente tutte, infine si istituirebbe una giornata contro l’omotransfobia, già esistente in gran parte del mondo.

Quindi essa non è una legge liberticida, ma serve semplicemente a riconoscere un problema presente nel nostro paese, anche perché fosse stata priva dei requisiti fondamentali di costituzionalità il Presidente della Repubblica Mattarella non l’avrebbe firmata e sarebbe stata bloccata dalla corte costituzionale. Infatti ciò non avviene e il 4 novembre 2020 il Ddl Zan viene approvato alla camera dei deputati con 295 voti a favore e 193 contro, successivamente arriva in Senato dopo una già prima mediazione con il centro destra. Mediazione che effettivamente c’è stata anche se la destra continuava a negare il fatto. Tutto sembra andare per il verso giusto (anche se con qualche dubbio da parte di qualcuno) ma alla fine il 27 ottobre 2021, vedendo la maggioranza in bilico, il centro destra si avvale dell’articolo 96 del regolamento del senato che dice che il senato può votare per non discutere la legge, così viene fatto e il Senato approva la manovra. Il Ddl Zan è affossato.


I latini avevano un detto: alea iacta est, il dado è tratto. Impossibile credere che coloro che hanno affossato il Decreto Zan abbiano potuto pensare ad una frase tanto filosofica e profonda, ma credo che anche a loro sia venuto in mente un concetto simile, qualcosa che risuona pericolosamente come uno schiaffo dato ad una mano tesa, uno scarpone che calpesta i diritti di coloro che ogni giorno devono nascondersi e temere le opinioni e gli atti altrui. Eppure, non è andata così. Eppure, esistendo il marcio deve essere possibile anche trovare qualcosa di buono in questo mondo. E così è stato. 

Il 27 ottobre è stato affossato il Ddl Zan, disegno di legge venduto come inutile emendamento contro gli atti di omotransfobia, ma che era in realtà volto a proteggere da comportamenti omofobi, razzisti, misogini e discriminazioni di disabili. Questa nota di sensibilità, però, sembra non aver raggiunto le menti di tutti coloro che dovrebbero essere i nostri rappresentanti. 

La risposta dell'Italia è arrivata il giorno stesso e in quelli subito dopo. Milano, Roma, Alessandria, Catania, Parma (in due date differenti), Cala Gonone, Brindisi, Salerno, Viterbo, Modica, Teramo, Caltanissetta, Verbania, Chieti, Arezzo, Cuneo e ancora Bruxelles, varie città della Francia e altre spagnole. 

Ovunque vi è ancora oggi gente che protesta, ripetendo lo slogan "Vergogna, non affronterete le nostre voci!".

Non solo il popolo ha fatto sentire le proprie voci nelle piazze contro l’affossamento del decreto di legge, bensì anche numerose celebrità hanno espresso il loro disappunto al riguardo. 

Per esempio vi è stato l’intervento della cantante Gaia, ospite a Verissimo che ha espresso la sua idea riguardo l’accaduto con le lacrime agli occhi. Secondo la cantante essa è una legge volta a proteggere gli invisibili, chi non viene ascoltato, considerato e addirittura maltrattato e con l’affossamento “ricevono un altro schiaffo morale di non considerazione e di poca empatia”. Gaia ribadisce inoltre che questo decreto di legge dovrebbe proteggere le persone e comprende diritti umani che dovrebbero essere nostri già fin dalla nascita; ognuno deve essere libero e poter essere la versione migliore di se stesso. Per questo questa legge è così importante. Ma nonostante l’accaduto afferma che non si deve mai perdere la speranza, che non bisogna demordere e conclude il discorso con questa frase ”Tutto ciò che è bene e amore trionfa sempre”.

Inoltre un altro discorso significativo è stato quello fatto dalla cantante Emma Marrone nella prima puntata del famoso talent show X-Factor: "Le immagini dal Senato, i cori da stadio, oltre che imbarazzanti, hanno scritto una tristissima pagina per questo Paese. Credo di poter parlare a nome di un programma e una produzione che da sempre si battono contro ogni discriminazione". Tristi e toccanti sono le parole della cantante che ci mette davanti agli occhi la triste verità del nostro paese, un paese sempre più retrogrado che invece di fare un passo avanti, sta tornando molto indietro.

Infatti questi mille passi indietro abbiamo avuto modo di vederli nella precedente discussione del Ddl Zan fatta in Senato nel mese di Luglio del 2021, interventi devo dire molto fantasiosi non basati da fatti concreti, bensì sulle loro convinzioni infondate. Tra le più divertenti abbiamo la frase di un senatore della Lega il quale constata che il genere neutro serve per vendere più facilmente gli smalti agli uomini, per poi passare a “Chi l’ha detto che le persone non etero subiscano più violenze? Dove sta scritto?”, frase molto contraddittoria visto che a parlare sono i numerosi casi di cronaca che arrivano ogni giorno da tutta Italia.

In seguito abbiamo un'altra citazione alquanto assurda da un componente di Forza Italia che sostiene che la prosecuzione di questo disegno di legge abbia gli stessi sintomi della caduta dell’Impero romano; infine per concludere in bellezza abbiamo la frase di un altro senatore leghista che ricordando la reazione di un giocatore azzurro dopo la vittoria della nazionale italiana europea e collegandosi alle famiglie arcobaleno afferma “Ha telefonato la mamma, non il genitore 1 o il genitore 2”

Ma cosa possiamo fare noi in questa situazione? Come dice la cantante Lady Gaga, "Voi della comunità LGBTQ+, siete i più coraggiosi, siete i più gentili, siete un'ispirazione", proprio per questo non bisogna demordere o perdere la speranza, bensì bisogna continuare a lottare per questa forte ingiustizia che le persone rainbow devono subire ogni giorno sulla propria pelle.


Elisa Chiapale


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