lunedì 26 aprile 2021

SOS api


La primavera è alle porte e, come ogni anno, sono arrivate con lei anche le api. Sì, esatto, quei piccoli insetti a strisce che sono in grado di gettare nel panico intere classi quando entrano dalla finestra aperta di un’aula e che avete cercato più volte di scacciare mulinando elegantemente le braccia. Probabilmente vi hanno detto e ripetuto che un’ape non attacca se non si sente minacciata perché la perdita del pungiglione la porterebbe direttamente alla morte e che restare fermi è la migliore tattica di sopravvivenza, ma questo non vi ha mai impedito di cercare di spiaccicare la malcapitata con il vocabolario di latino. Sappiate fin da subito che la tattica del vocabolario porta il più delle volte al fallimento totale perché l’ape, schivato il librone, non avrà problemi ad individuarvi e a vendicarsi con una bella puntura. A questo punto viene da chiedersi perché l’ape si privi volontariamente del pungiglione per difendersi pur sapendo che così facendo morirà in pochi minuti. Questo insetto dà tutto per la propria famiglia compresa la vita, se un’ape vi attacca, dunque, è perché vi ritiene un pericolo per l’alveare e pungendovi non solo difende le proprie compagne ma segnala alle altre la vostra presenza perché il pungiglione, rimasto impigliato nella vostra pelle, rilascerà feromoni d’allarme per aiutarle ad individuare e attaccare il nemico.

I feromoni sono solo uno dei metodi utilizzati dalle api per comunicare fra loro, un altro particolarmente interessante è l’esecuzione di danze per indicare alle compagne la posizione del cibo. L’ape, infatti, dopo aver trovato un prato o un cespuglio fiorito, torna all’alveare ed esegue particolari coreografie per spiegare alle altre come raggiungere la fonte di cibo tenendo conto della posizione del sole e dell’alveare. Incredibile, no?

E se vi dicessi che le api, oltre a produrre il miele, sono anche le responsabili dell’impollinazione e quindi della sopravvivenza di migliaia di specie vegetali? Le api, infatti, mentre volano di fiore in fiore alla ricerca di cibo, si sporcano di polline che poi lasciano cadere in tutte le corolle che visitano permettendo così la trasformazione del fiore in frutto e la formazione del seme che darà vita a nuove piante. Se le api smettessero di svolgere questo lavoro il mondo andrebbe in crisi perché le piante non produrrebbero più frutti e semi puntando dritte all’estinzione.

Purtroppo le api stanno davvero morendo diventando sempre meno tanto da allarmare tutto il mondo preoccupato per la loro imminente scomparsa. Alcune persone si sono messe al lavoro per trovare il modo di fare a meno delle api creando, per esempio, droni impollinatori, ma anche se riuscissero a realizzare questo progetto il costo sarebbe davvero enorme perché le api fanno gratis un lavoro da circa 265 miliardi di euro l’anno. E poi, come faremo senza miele?

Le api si stanno estinguendo per colpa nostra e principalmente a causa del riscaldamento globale, della perdita di habitat naturali e soprattutto dell’uso spropositato di pesticidi che avvelenano le api quando volano sui nostri campi.

La buona notizia è che tutti noi possiamo aiutare le api a sopravvivere e basta davvero pochissimo! Se non siete politici o agricoltori potete aiutare le api fornendo loro fonti di cibo non contaminato da pesticidi piantando dei fiori in giardino o in un vaso sul balcone. Le api apprezzano in particolare fiori come la lavanda, il rosmarino, il tagete, il timo, la calendula, il girasole e molte altre specie ricche di polline e molto profumate. Se vivete in città e pensate che le api non arrivino a volare fino al vostro balcone sappiate che le api sono in grado di percorrere chilometri per cercare fonti di cibo e ricordate che, quando una di loro avrà trovato i fiori, avvertirà anche le altre e presto intorno al banchetto fiorito si creerà un allegro viavai.

Non vi ho ancora convinti? Le api continuano a sembrarvi belve assetate di sangue e l’idea di attirarle nel vostro giardino o balcone perché ne trasmettano le coordinate a tutto l’alveare non vi attira ancora? Ricordate che le api non hanno nessuna voglia di perdere il pungiglione e la vita e che un terzo del cibo che mangiate dipende direttamente da loro. Se non puoi sconfiggere il tuo nemico fattelo amico.




Chiara Tuberga


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