I casi di femminicidio o di violenza domestica riempiono ormai i nostri telegiornali e l’anno appena trascorso non è stato dei migliori: nel 2020 l’incidenza della componente femminile nel totale degli omicidi è stata del 40,6%, cioè la più alta di sempre. Se i femminicidi crescono noi dobbiamo essere in grado di difenderci o di aiutare altre persone a salvaguardarsi, a riconoscere i segnali di allarme. Prima di tutto per segnalare delle violenze domestiche abbiamo il numero 1522, numero verde attivo 24 ore su 24, che è un servizio pubblico promosso dal dipartimento delle pari opportunità; insieme a questo recapito telefonico, sempre ideato da questo ministero, abbiamo un’applicazione chiamata YOU POL, con questa app possono essere inviate delle segnalazioni anonime da parte di testimoni diretti o indiretti di violenza domestica, essa è disponibile gratuitamente sia sui dispositivi Android che su quelli Ios.
Finora sono però stati elencati canali molto più conosciuti per segnalare una violenza, ma essi sono difficilmente utilizzabili per chi è costretta tutto il giorno in casa con il suo aguzzino, quindi ora parleremo di altri metodi molto poco conosciuti.
Come in uno dei casi di cronaca avvenuto qualche mese fa in cui il compagno, tornato a casa ubriaco, iniziò a picchiare la compagna e il figlio perché la televisione non andava, dopo questo ennesimo atto di violenza la donna riuscì a trovare la scusa di voler ordinare una pizza, solo che invece del numero di una pizzeria digitò il 112. L’operatore, che si accorse che qualcosa non andava, mandò una pattuglia a casa loro dove poi il compagno fu arrestato. La donna che ormai è libera dal partner violento si chiama Margherita ed è diventata un simbolo contro la violenza sulle donne.
Un altro caso di cronaca ci riporta a un ancora diverso modo per chiedere aiuto, infatti si è molto diffuso il video (clicca qui per vederlo) di una donna che in videochiamata con la sua amica fa un simbolo con la mano strano: mostra il palmo della mano, mette il pollice al centro e infine chiude anche le ultime quattro dita; questo è una richiesta di aiuto, un segnale che l’amica riesce a riconoscere così da poter chiamare la polizia e riuscire a salvare la donna da quell’inferno. Questo è un simbolo internazionale ideato per riuscire a segnalare episodi di violenza domestica anche nel periodo di lockdown.
L’ultimo metodo di cui parlerò oggi è la mascherina 1522, basta andare in farmacia ordinare una mascherina 1522 e il farmacista fornirà delle informazioni per aiutare la donna e si attiverà per fornirle aiuto. Questa frase in codice è stata ideata da un accordo tra i centri antiviolenza e la Federazione farmacisti.
Questi modi per chiedere aiuto è importante conoscerli, oltre che come mezzo di difesa, anche come aiuto, perchè per quanto una vittima possa provare a denunciare e a farsi aiutare se le persone che le stanno intorno non capiscono questi simboli o queste frasi in codice nessuno potrà mai aiutarla.
Chiapale Elisa


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