martedì 30 marzo 2021

Momenti “no” e come uscirne vivi

Capita di sentirsi persi, capita di sentirsi oppressi dal mondo intero, capita di non saper dove andare a sbattere la testa per poter trovare una soluzione al proprio disorientamento. Capita di sentirsi demotivati e percepire il mondo troppo veloce per i propri ritmi. Capita. Capita. Capita. È questo che generalmente si dice ad una persona in difficoltà e non si può certo dire non sia vero: chi non ha mai avuto dei momenti “no” nel corso della sua sua vita? Il punto è che spesso non si sa come affrontarli, a volte si rimane inermi davanti ad essi aspettando che passino da sé. 

Premetto che non sono un’esperta, ma da persona particolarmente ansiosa e facilmente soggetta a momenti “no” negli anni mi sono un po’ informata e in base a varie letture ho stilato una lista di “cose da fare” in questi momenti che ho trovato piuttosto utile. Certo, provare a seguirle non offre la felicità su un piatto d’argento, ma spesso aiuta a predisporsi per affrontare meglio i periodi bui. 


1- Accettare senza opporre resistenza

I momenti bui fanno parte della nostra vita, le emozioni che portano con sé fanno parte di noi, nel bene e nel male. Il dolore, la delusione, lo scoraggiamento vanno accettati, smettendo di considerarle, in quanto dolorose, inaccettabili e da “cacciare” da noi. Non esistono emozioni “cattive” o “buone”, o meglio tutte sono necessarie per imparare a conoscerci e a comprendere a pieno il mondo e quindi combatterle non farà altro che aumentare il nostro disagio: combattere contro se stessi non fa stare bene. 


2- Concentrarsi su ciò che è in nostro potere

Ci sono situazioni che non possiamo controllare, determinati avvenimenti non dipendono da noi e cercare di controllare l’impossibile è come provare a lottare contro i mulini a vento, non può che farci stare peggio in quanto il risultato sarà un fallimento. Per questo è fondamentale focalizzarsi su ciò che possiamo effettivamente controllare con le nostre azioni: desiderando la buona riuscita di uno spettacolo è importante impiegare più energie nel prepararsi con l’allenamento piuttosto che nello sperare che ci sia bel tempo quel giorno. 

È inoltre da ricordare che in questo tipo di momenti non sarebbe male farsi una lista di priorità e, nel caso ci fossero troppe cose su cui bisognerebbe concentrarsi, selezionare quelle più importanti e focalizzarsi su quelle, lasciando un attimo da parte le altre.


3- Non vittimizzarsi

So che molti potrebbero storcere il naso a questa affermazione, dicendo immediatamente che non è il loro caso, ma almeno una volta capita di avere dei momenti in cui ci si autocommisera. Ecco, a lungo andare questo non fa assolutamente bene, ti congela in uno stato passivo in cui continui a piangerti addosso piuttosto che prendere in mano la situazione e cercare di migliorarla. Spesso questa risposta di slancio di forza di volontà non la si ha immediatamente, al presentarsi di una situazione che ci turba è normale provare momenti di abbattimento, l’importante è riuscire a scavare in sé e trovare la forza di riprendere in mano la situazione. 


4- credere in se stessi

Stare a rivangare il passato non è mai un bene in momenti di particolare difficoltà, specie se si tratta di momenti bui del passato. È tuttavia importante ricordarsi, qualora si presentassero dei momenti “no”, che quello non è il primo momentaccio che si affronta, e di quelli passati è importante ricordarsi il fatto che li si ha superati. Spesso ci sottovalutiamo troppo e al presentarsi di una difficoltà ci inchiodiamo sul pensiero fisso che non riusciremo mai a superarla. Questa però è solo una convinzione data dall’intensità delle emozioni scoraggianti che vince sulla poca forza di volontà: se ci si prova a proiettare per qualche istante nel proprio passato, senza rimanerci troppo, si potrà ben vedere come momenti di questo genere si sono già riusciti a superare. 


5- Fissarsi sul presente

Come ho detto prima immergersi troppo nel passato non fa mai troppo bene, specie se si ripensa a periodi poco felici. Anche il proiettarci in periodi felici però può portare i suoi danni: se si vive un momento difficile pensare ad un momento felice può portare un senso di felicità istantanea, che però una volta tornati alla realtà sparisce, lasciando al proprio posto un alone di infelicità vista la realizzazione che nel presente quel grado di felicità si è perso. 

Anche pensare al futuro è grande fonte di ansia, con le sue incertezze e i suoi interrogativi, oggi ne abbiamo una chiara idea, quindi focalizzarsi su questo creandosi castelli in aria su cosa potrebbe succedere e cosa no non fa assolutamente bene, sia in momenti “normali” ma soprattutto in momenti di difficoltà. Ecco perché la soluzione migliore è concentrarsi sul presente, sull’attimo che si sta vivendo e sulle emozioni che si stanno provando, per quanto complesso possa essere. 


6- Cercare nuove prospettive

Un grande lago da una diversa prospettiva può essere una pozzanghera. Questo sostanzialmente è il concetto che voglio esprimere: davanti ad un problema cercare di vederlo da altre prospettive, di ridimensionarlo, può essere la chiave per smuoversi e trovare la forza di riprendersi. Non sempre è facile e il confronto con gli altri spesso può essere di notevole aiuto: qualcosa che a te sembra insormontabile per un altro può essere un non nulla e confrontarti con qualcuno di fidato può farti vedere il problema come quello che è. Spesso infatti agitandoci ed in preda a sentimenti forti non riusciamo a dare la giusta dimensione ai problemi, e l’intervento di qualcuno di fidato ma esterno al problema può farci tornare con i piedi per terra.


7- Dedicarsi a sé stessi

I ritmi dell giornate sono spesso frenetici e gli impegni generalmente si incastrano alla perfezione, lasciandoci quasi senza un attimo di pausa. Questo già in generale non fa bene, possiamo ben immaginare che in una situazione di difficoltà sia ancora più deleterio. Ecco perchè è importante trovare ogni giorno del tempo da dedicare a sé e a sé soltanto, in cui staccare dal mondo e fare qualcosa di rilassante che ci piaccia: che sia farsi una bella doccia calda, leggere un libro, guardarsi un film, qualsiasi tipo di coccola nei propri confronti che ci faccia sentire che la prima persona ad amarci siamo noi stessi. Stessa cosa per quanto riguarda il self-talking: siamo troppo autocritici e questa è un’arma a doppio taglio infatti se diventa troppo pesante rischiamo di diventare vittime della nostra testa, che trova difetti in tutto ciò che ci riguarda. Impariamo ad apprezzare noi stessi e le cose che facciamo, anche se non sono come desideriamo al 100%, anche solo iniziando da una al giorno, che sia una nostra caratteristica o una nostra azione. Un “ho fatto bene questo oggi” non potrà fare altro che aiutarci ed avrà a lungo andare un potere rigenerante.


8- Imparare a chiedere aiuto

Se questo elenco di punti o qualsiasi metodo voi usiate generalmente non funziona ed il periodo di crisi si prolunga nel tempo non dovete mai esitare a chiedere aiuto. Ammettere di non farcela da soli non è mai una sconfitta, anzi, il contrario. È completamente umano trovarsi in difficoltà e bisogna ricordarsi che è molto molto difficile non trovare in nessun ambito qualcuno disposto ad aiutarci. Se si è in difficoltà e a scuola o nel proprio ambiente lavorativo nessuno ti viene incontro gira sulla famiglia, sul gruppo di amici, o altri ancora, ma soprattutto su esperti. È pieno di centri di sostegno psicologico sia privati che gratuiti, che possono anche non richiedere la presenza o l’autorizzazione dei genitori almeno per i primi incontri. Mostrarci in difficoltà non è una vergogna ma indicatore dell’intenzione e della forza di stare meglio.


Con questo spero di esservi stata minimamente d’aiuto o anche solo di avervi tenuto compagnia facendovi sentire meno soli, perchè sappiate che in qualsiasi momento voi possiate passare un momento di malessere, non sarete gli unici.  Alla fine, capita a tutti. 


Elisa Giordano


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