TADAIMAAAAA!
Eccomi qua, sono la ragazza della rubrica “cartoni cinesi per bambini”, solo che oggi non andrò a recensire un’ animazione, bensì un manga. Per le persone che non sanno cosa siano e che stanno leggendo questo articolo… per spiegarlo brevemente, i manga sono fumetti giapponesi, in pratica anime non animati (does it make sense?).
Questo manga è intitolato “All you need is kill” e l’ho letto circa una settimana fa. Ho pensato che sarebbe stato carino presentarlo, soprattutto perché è molto corto e di facile comprensione anche per le persone che non ne hanno mai letto uno. Esso è formato da due volumi con diciassette capitoli in totale, ma potete anche trovare il volume unico (che costa anche di meno eheh).
Il concetto principale è il loop temporale,una sorta di immortalità fastidiosa, poiché si
vive lo stesso momento più volte ed è quasi
sempre un momento spiacevole, proprio
come nel caso del protagonista. Egli si trova
continuamente a ripetere il giorno della sua
morte, ma facciamo una piccola premessa
per capire al meglio il tutto. Il MC è un
novellino che ha voluto arruolarsi nei militari
per combattere dei nemici molto potenti, che
però non sono umani. Vengono chiamati
mimic e sono dei robot che presto raderanno
il mondo al suolo. Di per sé la storia non è
nulla di che, soprattutto per gli esperti di
manga che avranno sentito parlare o avranno
letto altre mille storie con il concept del loop
temporale, ma nonostante tutto io non l’ho
trovata una lettura pesante. Forse lo rende
interessante il fatto che nel corso della storia
si andranno a capire meglio gli ingranaggi
del loop e come fare per poter riuscire a
sconfiggerlo.
Dei personaggi principali ho amato il character development, che però non vi è stato per i personaggi secondari, anche perché sarebbe stato impossibile dato che era sempre lo stesso giorno (sono perspicace eh?). Nonostante tutto, a rendere interessanti i personaggi secondari è stata la grafica. L’illustratore è lo stesso di Death Note e Bakuman: Obata Takeshi. L’illustrazione è ricca di dettagli, dalle armature, agli ambienti e ai vestiti. I dettagli infatti non mancano nell’arte, ma nella storia in sé. In ogni caso non si può chiedere troppo da un fumetto così corto.
Questo manga, “scritto” da Takeuchi, è l’adattamento di un romanzo (anche esso molto corto) di Hiroshi Sakurazaka.
Insomma, se volete un manga veloce da leggere, ma che sia anche avvincente, io ve lo consiglio vivamente (anche perché sennò tutta questa mia recensione non avrebbe senso :3).
Per oggi ho finito, tolgo il disturbo.
Sayoonara ( ̄^ ̄)ゞ
Camelia Sanchez
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