venerdì 5 febbraio 2021

“Il cambiamento climatico”, concorso ghiaccio fragile 2020, terza classificata nella sezione articoli

 Un grande problema sta condizionando a 360° la vita sul pianeta Terra: il cambiamento climatico, che produce effetti sempre più evidenti, come lo scioglimento dei ghiacciai, l’aumento dei gas serra nell’atmosfera, gli incendi di molte zone nel mondo come l’Australia e tante altre conseguenze provocate da noi esseri umani con la nostra noncuranza.

La temperatura del nostro pianeta è salita di ben 1.1° gradi dalla fine del XIX secolo. La maggior parte del riscaldamento si è verificato negli ultimi 35 anni, con i cinque anni più caldi mai registrati dal 2010. Negli ultimi anni si sta cercando di invertire questa tendenza: infatti i diversi Paesi del mondo si sono riuniti in numerosi vertici sul clima, a partire dal 1992 con il vertice a Rio de Janeiro, che però non ha prodotto conseguenze reali, se non qualche patto per l’ambiente, come quello di Parigi del 2015.

La campagna per l’ambiente è stata rimessa in gioco dall’attivista ambientale svedese Greta Thunberg nell’agosto del 2018, che ha provato a muovere le acque creando un vero e proprio movimento con i “Friday for future”, in cui molti ragazzi si riuniscono nelle strade per chiedere più attenzione per l’ambiente. Il 23 settembre del 2019, nel palazzo di vetro dell’Onu a New York, è stata appunto Greta a tenere un lungo e significativo discorso davanti a tutti i più importanti capi di governo mondiali, come Trump. A questo incontro hanno partecipato ben 66 Paesi, 102 città e 93 imprese tra cui Nokia, l’Oreal e Nestlè.

Purtroppo tanti Paesi sembrano non rendersi conto della reale emergenza, come ad esempio gli Stati Uniti, che ne hanno negato l’esistenza, e l’India, la Cina e la Turchia, che vogliono espandere le centrali di carbone ed evitano di affrontarla. Al termine del summit molti Stati hanno comunque preso alcuni impegni: raggiungere zero emissioni di gas serra entro il 2050, contenere l’aumento della temperatura al di sotto dei 2°.

In particolare Svizzera, Danimarca, Norvegia e Svezia si sono impegnate a raddoppiare il loro contributo al green found e Angela Merkel ha confermato un piano del governo tedesco per ridurre le emissioni di anidride carbonica. La Cina ha dichiarato di voler rispettare gli impegni assunti nell’accordo di Parigi e la Russia di rettificare l’accordo di Parigi.

Chiara Moscatiello

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