giovedì 4 febbraio 2021

Fare memoria per non ripetere

La Shoah e i suoi orrori

Oggi, 27 Gennaio, è il giorno della memoria. Giorno in cui si ricordano le vittime dell’Olocausto.

Il 27 gennaio del 1945 fu liberato il campo di concentramento di Aushwitz. Molti internati però verranno liberati nei mesi successivi, poiché costretti a fare una lunga camminata chiamata “camminata della morte” nel tentativo di spostarli in altri luoghi di detenzione.

In occasione di questa ricorrenza, noi della classe 1N del Liceo Economico Sociale, con la nostra insegnante sig.ra Fazzino, abbiamo assistito ad un incontro a distanza organizzato da scrittori in città tenuto da Matteo Corradini, scrittore ed ebraista, che da anni si occupa di raccogliere le testimonianze dei sopravvissuti alla shoah.

Nel suo ultimo libro “Luci nella shoah” ci rivela l’importanza degli oggetti, personali o frutto di passioni, come scopo per sopravvivere. Abbiamo così potuto sentire storie di personaggi a noi già conosciuti e scoprirne altri.

Anne Frank è forse la figura che tutti noi conosciamo meglio, ma pochi probabilmente sanno che forse non voleva fare la scrittrice, ma sognava un futuro come attrice, ballerina o come pattinatrice sul ghiaccio, viste le riviste che amava leggere durante il periodo in cui è stata costretta a rimanere nascosta “nella casa sul retro”, come la chiamava lei.

Anita Lasker era la nipote di Edward Lasker, noto scacchista, ed era appassionata di violoncello. Cresce consapevole di doversi difendere dai nazisti e, capito che la musica non era la soluzione migliore, si mise a fare la falsaria. Venne catturata e imprigionata nei lager per la sua attività. Ad Aushwitz venne messa con i prigionieri comuni ed ebbe la fortuna di conoscere una signora che, scoperta la sua passione per la musica, la presentò ad Alma Rosé, direttrice d’orchestra nel lager, che le propose di suonare il violoncello nella sua banda. Quest’orchestra veniva costretta a suonare vicino alle camere a gas quando le persone venivano uccise. Quello della musica e delle docce nelle camere a gas era uno stratagemma per non far scatenare il panico tra le persone. Quando il passaggio alle docce toccò ad Alma Rosé, la direttrice chiese all’orchestra di non suonare. Dopo la morte di Alma Rosé l’orchestra venne sciolta, alcune musiciste vennero uccise ed altre, tra cui Anita Lasker, mandate a lavorare e così si salvò. Una volta liberata si trasferì a Londra dove studiò violoncello e fondò la English Chamber Orchestra.

L’ incontro di oggi ci insegna che la storia può essere interpretata anche attraverso gli oggetti e che le passioni, a volte, possono salvarci la vita. La storia di queste due donne ha un epilogo molto diverso. Per me, che amo la musica, la forza di Anita Lasker dimostra che non bisogna mai arrendersi, ma bisogno essere molto forti.

Marzia Marenco

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