Filippo Ariaudo insieme a Filippo Gerbaudo: produttori del cortometraggio “2 febbraio 1945” sulla Candelora, ecco la loro intervista:
● Come vi è venuto in mente di fare un cortometraggio sulla candelora? Come mai vi siete concentrati proprio su questo evento?
Filippo Ariaudo: L'idea ci è venuta un po' di tempo fa, nella fattispecie nel marzo 2019, questo corto fa parte di un progetto Biennale. L'idea è nata dopo avere incontrato e intervistato Luigi Giorgis, l'unico sopravvissuto all'eccidio della Candelora, strage accaduta a San Benigno, dove persero la vita 14 ragazzi innocenti. Questa intervista mi ha permesso di scrivere la sceneggiatura e il copione su cui poi è stato costruito tutto il cortometraggio. Io e Filippo avevamo entrambi la passione per il cinema, lui con un approccio un po' più pratico (lui è un po' più il tecnico del gruppo e si è occupato di tutto il dipartimento tecnico), mentre io ho un approccio più teorico, per questo mi sono occupato più del lato artistico quindi sceneggiatura è la regia.
Filippo Gerbaudo: Filippo è venuto a conoscenza di questo evento, poi abbiamo scelto di creare questo cortometraggio, non tanto per l’evento storico in sè, ma perchè ci ha colpito particolarmente. In primis perchè è successo a qualche chilometro da casa nostra e poi per il fatto che è un evento non molto conosciuto, io stesso non ne sapevo nulla prima che mi fosse raccontato, per cui è anche un modo per raccontare dei pezzi di storia che sono rimasti un po’ in un angolino, cosa che grazie alla portata del cinema si può estendere a molte persone. Abbiamo poi deciso di registrarlo dopo aver conosciuto Luigi Giorgis, il quale personaggio è il protagonista del nostro film. Egli è l’unico sopravvissuto alla strage della Candelora, insieme a Garro, il quale non era stato colpito a morte dalla raffica dell’esecuzione e, quando il generale si era avvicinato per infierirgli il colpo di grazia alla tempia, la pistola era scivolata, colpendolo alla guancia e lasciandolo in vita. Giorgis si era invece salvato poiché era stato scartato perché non era ancora in periodo di leva, ci ha raccontato come ha vissuto questa storia... il film, infatti, si svolge dal suo punto di vista.
● Come avete trovato tutti gli attori e le comparse che appaiono nel cortometraggio? Sono vostri amici o avete fatto delle selezioni per capire chi sarebbe stato più adatto?
Filippo Ariaudo: Allora nella nostra troupe c'erano 2 persone incaricate proprio di quello, infatti avevamo un direttore del cast e un cast recruiter che si occupava appunto del reclutamento. Essendo questo un progetto così grosso, le persone coinvolte erano tante: avevamo sui 50 attori e 200 comparse. Per i ruoli principali sono stati fatti dei casting, dove i candidati hanno dovuto recitare parti della sceneggiatura, è stata data la possibilità di portare un monologo, ed in base a quello abbiamo scelto i protagonisti.
● Come avete racimolato i soldi per le attrezzature ed il resto? Siete stati aiutati, avete fatto una raccolta?
Filippo Gerbaudo: Non saremmo mai riusciti a portare avanti questo progetto a causa degli alti costi senza tutti gli aiuti che ci sono stati dati, in particolare siamo stati finanziati da un bando scolastico della CRC, rivolto specificatamente alle scuole (essendo questo un progetto scolastico abbiamo avuto la possibilità di accedere al bando che è stato un aiuto non indifferente). Abbiamo avuto un aiuto anche da alcune ditte locali che ci hanno aiutato a modo loro. Questo ci ha permesso di coprire tutte le spese sia per i noleggi delle attrezzature sia per acquistare tutto ciò che è necessario per fare un film.
● Avete sempre avuto una grande passione per il cinema? Se vi è venuta dopo cos’è stato a scatenarla?
Filippo Ariaudo: In realtà è una cosa che si è maturata nel tempo, da quando sono piccolo che sono appassionato di cinema e non è il primo cortometraggio che ho fatto, infatti già da tempo, quando andavo in quarta quinta elementare, ne avevo già realizzati alcuni insieme ai miei amici, ma con un'impronta professionale sicuramente diversa. Io e Filippo siamo già alla nostra seconda collaborazione: due anni fa avevamo già realizzato un altro cortometraggio, che ci aveva già fatto acquisire diverse competenze per poter poi realizzare questo. Se non avessimo avuto la precedente esperienza probabilmente ci saremmo orientati difficilmente sulla realizzazione di “2 febbraio 1945”. Sicuramente ora questa passione è molto più forte di quando ho iniziato questo progetto.
Filippo Gerbaudo: Io invece mi sono avvicinato in maniera un po’ diversa: non grazie al cinema, bensì grazie a ciò che ci sta dietro, sono sempre stato appassionato di post-produzione (effetti speciali, montaggio), poi da lì la cosa si è evoluta anche a ciò che sta oltre la post-produzione. Quattro anni fa ho conosciuto Filippo e abbiamo deciso di metterci insieme, unire le forze, per fare un qualcosa di bello insieme, creando un cortometraggio, poi da lì è partito il tutto!
● Quanto tempo c’è voluto per le riprese? E per il montaggio?
Filippo Ariaudo: Allora... in tutto la produzione è durata due anni (e in realtà non è ancora nemmeno finita adesso), di cui un annetto di pre-produzione: la fase in cui si scrive il corto e si organizzano le riprese, si selezionano gli attori e la troupe, si organizzano i noleggi, si fa un calendario di produzione e si trovano le location adatte. Abbiamo poi fatto nove giorni di riprese, dal 2 al 9 Agosto e altri due giorni supplementari di quest’estate. Il montaggio è stato uno delle parti più veloci, abbiamo fatto circa tre mesi di post-produzione a cui hanno lavorato due persone: Filippo Gerbaudo e Andrea Orlando, loro due si sono occupati di tutti gli aspetti di quest’arte abbastanza complessa, dove, oltre al montaggio, c’è tutta la parte di effetti speciali e audio.
Una foto dal set!
● Quando uscirà? E dove potremo andarlo a vedere?
Filippo Gerbaudo: Doveva uscire il 2 febbraio, in concomitanza con l'evento storico, ma purtroppo per questioni non dettate da noi si è dovuto rimandare il tutto. “2 Febbraio 1945” uscirà in primavera, non appena i cinema potranno riaprire, vogliamo fare una distribuzione nelle sale sia per rilanciare l'economia del cinema, sia per interessare la gente locale.
Questo è il trailer del cortometraggio: Watch
● Che genere di film è?
Filippo Ariaudo: Il cortometraggio è stato registrato sotto forma di fiction, è un film drammatico, non ha un taglio documentaristico. Quando noi abbiamo dovuto affrontare il cortometraggio eravamo molto dubbi circa la sua ambientazione effettiva nel 1945, perché, volendo utilizzare le location originali, queste non si presentavano più come erano allora e, in più, eravamo abbastanza in difficoltà nel ricreare la situazione storica efficace. Allora abbiamo deciso di fare la scelta narrativa “dell’Espediente Ucronico”, che consiste nel decontestualizzare un episodio dal suo periodo storico di appartenenza e ricontestualizzarlo in una nuova epoca: noi abbiamo deciso di immaginare l’avvento di un movimento neofascista e l’eccidio al giorno d’oggi. Ciò ci ha consentito di ovviare tutti i problemi riguardanti la resa storica efficace e di avvicinare questo evento anche alle nuove generazioni, perché è ambientato in una realtà che noi giovani percepiamo come nostra, che è la nostra contemporaneità.


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