giovedì 4 febbraio 2021

Una legge per la felicità

Si parla spesso di discriminazioni, da quelle razziali, a quelle etniche, religiose, identità di genere e orientamento sessuale; ma in questo articolo vorrei evidenziare in modo particolare questi due ultimi aspetti.

In Italia abbiamo una legge che difende la comunità lgbt+ da queste discriminazioni? Ebbene no, L’italia è uno dei pochi paesi europei a non avere una legge che tuteli questa comunità.

L’Italia, un paese sempre più retrogrado, non ha ancora una legge che protegga le persone che scelgono di essere felici, nonostante siano diverse dalla massa. Ma non demordete cari seguaci della comunità rainbow, per fortuna c’è Alessandro Zan, deputato del partito democratico che, verso la fine del 2019, ha presentato al Parlamento un disegno di legge contro l’omotransfobia, che tuttora sta portando avanti col suo team; speriamo possa vedere la luce una legge della quale si parla da una ventina d’anni.

Perché è stata presentata questa legge? Nell’ultimo periodo in Italia sono aumentate esponenzialmente le denunce per discriminazioni; infatti solo nel 2020 si sono registrati ben 64 episodi di omotransfobia, che corrispondono a circa 5 aggressioni al mese. Un dato sconcertante: ma nonostante questi dati la comunità lgbt+ italiana, nel 2016 è riuscita ad ottenere il diritto dell’unione civile (dove due persone dello stesso sesso possono unirsi civilmente).

Tornando alla legge, essa prevederebbe solo un’estensione di una legge già esistente dal 1993, cioè la legge Mancino, che sanziona e condanna chi ​commette violenza o atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. L’estensione contemplerebbe quindi l’aggiunta dell'orientamento sessuale e dell’identità di genere.

Però questa legge non ha avuti i consensi da tutte le forze politiche; infatti alcuni leader di questi partiti hanno ridicolizzato e sminuito l’importanza di avere una norma che regoli gli abusi e le aggressioni che ogni anno queste minoranze subiscono...addirittura proponendo di scendere nelle piazze a rivendicare una legge contro l’eterofobia...

Ma perchè fare una legge su un tipo di discriminazione che non esiste? Perché fare una legge sulla difesa di qualcuno che già gode di diritti? Io sono del parere che è giusto esprimere la propria opinione ma senza calpestare la libertà degli altri. E da qui possiamo trarre questa frase: dove finisce la tua libertà, inizia la mia.

Quindi Zan vuole permettere a gay, lesbiche, transessuali e quant’altro, di poter vivere con la consapevolezza che se mai venissero discriminati, verrebbero protetti come tutti gli altri cittadini italiani.

Sorge un’altra domanda: ma perché c’è bisogno di fare una legge per delle persone che amano al di fuori degli schemi tradizionali? Questa è una delle tante domande alle quali non trovo una risposta. Secondo me non ci sarebbe bisogno di una legge di questo tipo se gli uomini non fossero così “ignoranti” da sottolineare ogni volta le diversità dell’altra persona; ciò non vale solo per la comunità rainbow, ma anche per le persone di diversa nazionalità o religione.

Pensiamo ai figli, agli amici o alle famiglie delle persone omosessuali o transessuali, come reagirebbero se la propria persona cara venisse discriminata dalla società? Non è un argomento semplice da affrontare, e per questo c’è bisogno di questa legge; non serve solo alle persone discriminate, ma anche alle persone care che gli stanno attorno.

Per fortuna a novembre la camera ha approvato la legge e quindi mancherebbe solo l’approvazione del Senato, ma questo processo è stato rallentato dalla crisi di governo dell’ultimo periodo. Quindi in questo momento la legge si trova appesa a un filo, ma incrociamo le dita e speriamo che questa legge venga approvata, così da consentire alle persone lgbt+ di vivere una vita tranquilla senza la paura di uscire allo scoperto nei luoghi comuni.



Chiara Moscatiello






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