Nel corso degli anni ci sono state molte donne che hanno lasciato un'impronta indelebile nella storia, come Emmeline Pankhurst, una delle più importanti suffragette, o come Rosa Parks, Jacqueline Kennedy e tante altre; invece quest’anno, la donna che ha fatto e che farà la storia, è la nuova vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris.
Ella è una politica statunitense di origini giamaicane e indonesiane, nata ad Oakland negli anni ‘60, che è stata scelta dal candidato democratico Joe Biden come candidata vicepresidente degli USA.
Kamala studiò alla Howard University e all'Hastings College of the law di San Francisco, per poi lavorare come vice procuratrice e poi come procuratrice distrettuale nella Contea di Alameda e a San Francisco, dove sconfiggerà il procuratore Terence Hallinan. Inseguito nel 2014, viene eletta come procuratrice generale della California e a partire dal 2017 diventa senatrice del medesimo stato. La donna asioamericana conserva la carica da senatrice fino all’agosto del 2020, in cui viene confermata la collaborazione tra Kamala e Joe Biden nella corsa per le presidenziali.
È ormai da qualche settimana che il mondo ha saputo l’esito di queste elezioni presidenziali, e il mondo intero è ancora meravigliato dal primo a grande passo che ha fatto l’America eleggendo una donna per una carica così importante come la vicepresidenza.
Anche se Kamala è stata eletta da solo qualche settimana, ha già rincuorato le generazioni future e in generale il popolo americano, con l'espressione che ha pronunciato durante il discorso che ha fatto nelle prime settimane di novembre: sono la prima donna vicepresidente, ma non sarò l'ultima! Infatti, con questa espressione, si rivolge ai giovani incitandoli a combattere con determinazione per i propri diritti, proprio come fecero le donne del passato per ottenere numerosi diritti come quello di voto.
Inoltre durante il discorso, ha ricordato sua madre Shymala Gopalan Harris, un’oncologa specializzata nello studio del cancro al seno che nel 1960, emigrò dalla città indiana di Chennai per ottenere un dottorato in endocrinologia all’Università di Berkeley in America; la ricorda dicendo che sua madre credeva nell’America, un paese che rende possibili momenti come questo.
Inseguito, la vice presidente fa riferimento a intere generazioni di donne di colore, asiatiche, bianche, latine e native americane che prima di lei, hanno combattuto per ottenere l'uguaglianza, la libertà e la giustizia.
Per di più in questi ultimi giorni, Kamala, nomina una donna nera e lesbica a capo del suo staff e da questo atto, capiamo che grazie a lei, in America sta iniziando un’era di vera e propria rivoluzione.
Da questo avvenimento di cronaca mondiale, possiamo capire l’impegno che impiegano le donne per ottenere i propri diritti, per spianare la strada alle generazioni future e quindi per rendere il mondo un posto migliore senza disuguaglianze di ogni genere.
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