mercoledì 16 dicembre 2020

Grandi donne

 Mary Edwards Walker

“Che le generazioni future sappiano che anche le donne in uniforme garantirono loro la libertà”  M.E.W.

Nel XIX secolo una donna era considerata poco più di un soprammobile e come tale doveva comportarsi impegnandosi ad essere piacevole alla vista e a tenere la bocca chiusa. La bellezza era, in effetti, l’unica cosa degna di nota in una donna e perciò la moda femminile consisteva in abiti lunghi fino a terra resi voluminosi da numerose sottogonne che potevano anche arrivare al numero di otto e da corsetti dalla circonferenza di circa quaranta centimetri. Oggi non è difficile capire come un simile abbigliamento fosse un vero incubo se non addirittura un pericolo per la salute delle donne, basta prendere un metro da sarta e provare ad avvolgersi il busto con soli quaranta centimetri a disposizione, o provare a pensare a quanti microbi e polvere raccogliessero le gonne delle nobildonne in una sola serata di danze.

https://juliandjuliette.files.wordpress.com/2013/03/tumblr_l3632ysk8s1qa95lvo1_400.jpg

Mary Edwards Walker nacque nel 1832 in una famiglia Americana di campagna e per tutta la vita si rifiutò di indossare gli abiti previsti per le donne preferendo invece pantaloni e camicie e lottò a lungo per i propri diritti e quelli di tutte le donne.

I genitori di Mary erano di mentalità aperta e si batterono perché la bambina e le cinque sorelle maggiori potessero studiare al pari del fratello invitandole a vestirsi come preferivano e a sentirsi libere.

Durante la sua infanzia Mary rimase molto impressionata dai libri di medicina del padre, un medico autodidatta, e quando crebbe lavorò come insegnate per pagarsi gli studi al Syracuse Medical College dove, unica donna del suo corso, si laureò con lode e divenne chirurgo.

All’università Mary conobbe Albert Miller con il quale si sposò nel 1855 indossando un elegante paio di pantaloni e rifiutando di rinunciare al suo cognome e di dichiarare obbedienza al marito recitando i voti.

Quando scoppiò la guerra civile americana questa donna rivoluzionaria si offrì volontaria come chirurgo, ma, vedendosi offerto al massimo il lavoro di infermiera, rifiutò l’incarico e prese a fare pressioni sul Dipartimento della Guerra. Grazie alla sua caparbietà Mary divenne la prima donna chirurgo nell’esercito statunitense e contribuì a salvare molte vite senza però riuscire mai a convincere i propri colleghi a trattarla con il dovuto rispetto. 

Una volta finita la guerra Mary ottenne una Medaglia d’Onore del Congresso che portò per tutta la vita appuntata sulla camicia e continuò ad impegnarsi perché i diritti delle donne fossero rispettati. Nel 1871 cercò di registrarsi per poter votare, ma fu respinta e più volte venne arrestata, insultata e a volte persino aggredita a causa dei vestiti che indossava, ma non cedette mai di un passo. Nel 1870 fu arrestata a New Orleans per il suo abbigliamento e accusata di omosessualità, ma a tutte le accuse Mary rispose: “non indosso abiti da uomo, indosso i miei abiti”.

Mary Edwards Walker morì a ottantasei anni dopo una vita di libertà e di battaglie e un anno dopo le donne ottennero il diritto di voto, un dono prezioso di Mary e di altre grandi sognatrici in tutto il mondo.

Chiara Tuberga


Nessun commento:

Posta un commento

Disagi per l'organizzazione nella scuola

Ormai siamo vicini alla fine di questo anno scolastico, molti studenti e professori come me hanno notato svariate problematiche all’interno ...