giovedì 17 dicembre 2020

Intervista impossibile a Galileo Galilei

Cari lettori, 

Durante il periodo della quarantena, stavamo facendo una videochiamata insieme lamentandoci della mole di studio ed ironizzando sui tanti filosofi, personaggi storici ed autori approfonditi durante le lezioni, quando ci siamo chieste perché non cimentarci, attraverso l'immaginazione, in qualche viaggio nel tempo per raggiungere alcune di quelle grandi personalità. No, non siamo matte, si tratta di un po’ di sana follia funzionale alla sopravvivenza. 

 

24 Agosto 1635

Dopo un lungo viaggio nei secoli per le campagne di Arcetri, vicino a Firenze, abbiamo avuto l’opportunità di fare visita a nientepopodimeno che Galileo Galilei! Sulla soglia di casa ci ha accolte la figlia Virginia e molto gentilmente ci ha fatto entrare nella sua dimora. 

Abbiamo trovato Galileo seduto su una poltrona di velluto mentre si lisciava la lunga barba bianca. Il suo sguardo era fisso nel vuoto, ma nonostante fosse offuscato, brillava ancora di vivacità. 

Abbiamo subito iniziato a dialogare.

 

Noi «Buongiorno signor Galilei, siamo due redattrici del favoloso giornalino d’istituto del Liceo de Amicis di Cuneo. Abbiamo affrontato un lungo viaggio per poter intervistarla, speriamo che questo non le arrechi troppo disturbo.»

 

Galileo «Avrei di meglio da fare veramente, ma posso dedicarvi otto trentaduesimi di questo pomeriggio, anche se devo ammettere che da quando sono stato confinato tra queste mura ricevo ben poche visite.»

 

Noi «Mai come in questo momento riusciamo ad immedesimarci nella sua situazione! La quarantena è brutta per tutti! Lei come passa le sue giornate? 

Un po’ di ginnastica mattutina? Qualche videochiamata con Keplero?»

 

Galileo «Ignoro l’esistenza di questa “ dideo…. ” come l’avete chiamata?! Comunque non sento Keplero dall’ultima lettera che mi ha scritto ( forse perché non gli ho risposto). In ogni caso, in queste giornate mi sto dilettando nella scrittura di un nuovo testo al quale non ho ancora trovato il titolo adeguato. Pensavo a qualcosa come: 

“ Dialoghi intorno alle scienze ” o  “ Varie dimostrazioni matematiche intorno alla teoria della resistenza dei materiali e la dinamica”.

 

Noi «Che ne dice invece di: “Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze? ”»

 

Galileo «Si, magari potrei prenderlo in considerazione. In ogni caso quando la terminerò potrete leggerla e sarà un capolavoro»

 

Noi «Signor Galileo, lei come si definirebbe se dovesse presentarsi ai nostri lettori?»

 

Galileo «Mi definisco umilmente un fisico, astronomo, filosofo e scienziato italiano. Potrei anche vantarmi di essere dottore, ma ho deciso di non terminare gli studi di medicina che mi erano stati imposti da mio padre. Modestamente sono anche l’inventore del cannocchiale».

 

Noi «Scusi l’impertinenza, ma non sono stati gli olandesi ad inventarlo?»

 

Galileo «Beh… Effettivamente ci sono andati vicini anche loro, ma IO al posto di puntarlo sui tulipani e sui mulini a vento, l’ho puntato verso la luna, le stelle e il sole splendente» 

 

Noi «(Tanto splendente da averle bruciato le retine.) In ogni caso lei è un fan sfegatato della teoria eliocentrica, vero?»

 

Galileo «Certo, è ciò che ho potuto constatare dalle mie osservazioni. Ma mi raccomando, che rimanga tra di noi, non vorrei mai finire flambé come Giordano Bruno.

 Sono consapevole del fatto che ai vostri occhi potrei sembrare un codardo perché ho ritrattato ogni cosa, ma provate un po’ voi a sostenere un’idea con a fianco una macchina della tortura»

 

Noi «La capiamo benissimo, anche in classe a volte è la stessa cosa...»

 

Galileo «Chissà forse un giorno mi daranno ragione e allora io avrò vinto! Sarò considerato uno dei più grandi uomini della storia e tutti conosceranno il mio nome» 

 

Noi «Sì non si preoccupi, tante pagine dei nostri libri sono dedicate a lei e alle sue teorie. È diventato una vera e propria star per il mondo della scienza! La scienza moderna non potrebbe esistere senza il suo metodo scientifico.»

 

Galileo «Senza di me la scienza sarebbe ferma all’universo di cerchi concentrici pensato da Aristotele, eppur si muove!»

 

                                                                                       Anna Paruzza e Arianna Lovera


Nessun commento:

Posta un commento

Disagi per l'organizzazione nella scuola

Ormai siamo vicini alla fine di questo anno scolastico, molti studenti e professori come me hanno notato svariate problematiche all’interno ...