Sai quel momento in cui sei certo di arrivare primo, quell’attimo in cui ti dici: “Ho faticato fino a qua, il primo posto me lo merito... è mio!”? Beh… sono certa di sì, pensaci bene!
Parlando di “primo posto” ti è venuto in mente lo sport, vero? Già, ma non si parla solo di quello… Ci capita anche nella vita di tutti i giorni! I primi vengono ricordati per sempre, ma spesso anche i secondi non sono da meno. A volte basta nascere nell’epoca sbagliata, la stessa purtroppo di un fenomeno che nessuno riesce a battere, il classico tipo a cui vincere viene naturale come respirare. Pensa essere un fantasista del calcio e nascere proprio ai tempi del Pibe de Oro (dai, parlo di Maradona...) o essere un campione dello sci e trovare al cancelletto davanti a te Tomba “la Bomba”. Di certo non si può negare che abbiano fatto dei sacrifici! Per raggiungere un obiettivo è praticamente l’ingrediente principale, però possiamo dire che partivano avvantaggiati?
Gli sport cambiano e gli anni passano, ma continuerà ad esserci sempre il Poulidor del momento! Ti starai chiedendo chi sia questo Poulidor.. beh, se non lo sai, te lo dico io! Raymond Poulidor era un ciclista su strada francese e nonostante tutti i suoi sforzi è arrivato sempre, e dico sempre, secondo.. anche al Tour de France; però non ha mai mollato e ha continuato a lottare per il primo posto! Purtroppo non lo ha mai ottenuto…
Dovremmo lottare sempre come ha fatto lui, e tanti tanti altri, anche nella vita di tutti i giorni! Alcuni sono passati e alcuni lo stanno facendo proprio adesso. Basta vedere il tennis: Federer e Nadal competono tra loro dal primo incontro, ma la sfida è ancora aperta: corrono, sudano, lottano, vincono, perdono, soffrono, da ormai 16 anni... Senza che nessuno dei due sia il “primo assoluto” o l”eterno secondo”... Ovviamente non è accaduto solo a loro, ma la storia si ripete per tutti i campioni che, seppur fortissimi, si ritrovano davanti avversari fenomenali.
Cambiamo ambiente? Potremmo parlare di Daniel Pedrosa (che secondo me un po’ di sfortuna l’ha anche avuta, eh). Daniel è un motociclista spagnolo che, seppur molto bravo, ha sempre avuto avversari tostissimi davanti a sé: all’inizio c’era Casey Stoner (un pilota australiano) che lo vedeva come il peggior rivale perché c’era qualcosa di personale, doveva dimostrare a se stesso che era più bravo di Pedrosa... poi quando Stoner si è ritirato (a 25 anni per vivere la famiglia in piena sicurezza senza rischiare la vita), Pedrosa incontra un nuovo rivale. E se con Stoner poteva giocarsela, ora non ha proprio più possibilità: The Doctor Valentino Rossi può solo vincere tutto! Dopo aver già perso le speranze con Rossi, arriva anche Marc Markez nella sua stessa scuderia e inizia a giocarsi il primo posto con Valentino.. e per Daniel resta poco da fare. “Isn’t that ironic?” (cit. A. Morrissette) Dopo ben 16 anni in sella alla sua Honda, Daniel Pedrosa decide di ritirarsi nel 2018 per mettere pure lui al primo posto, come fece Stoner, la famiglia… Nonostante non sia mai salito sul gradino più alto del podio, si ritira soddisfatto poiché su quel podio lui ci è comunque salito ben 153 volte! I suoi “nemici” Markez e Rossi lo salutano con rispetto, dicendo di aver imparato molto da lui e di certo entrerà nella storia come un grandissimo sportivo, non come l’eterno secondo.
Ho voluto soffermarmi su questa storia perché c’è una grande morale dietro: anche se continui ad arrivare secondo, che sia nello sport, a scuola, nella vita in generale (o magari anche in quella sentimentale), ricordati di non mollare mai perché per essere ricordati non serve essere primi, basta credere sempre in se stessi e nei propri principi, proprio come hanno fatto le persone di cui vi ho appena parlato (e molte molte altre ovviamente..)
Alice Socco
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