venerdì 18 dicembre 2020

Arte a misura di pesce

 

Da sempre l’essere umano prova l’impulso di creare arte ispirandosi all’incredibile varietà di opere naturali che lo circondano. Uno straordinario capolavoro della natura è sicuramente la barriera corallina, un ecosistema basato sulla cooperazione tra diverse specie animali e vegetali del mondo sottomarino, un vero tesoro celato sotto la superficie dell’oceano.

L’artista Jason deCaires Taylor è riuscito nell’impresa di creare una galleria d’arte in grado di esporre al proprio interno le opere della natura e dell’uomo fuse insieme in un unico grande capolavoro creando i primi musei sottomarini. Le sue opere sono formate da statue in cemento PH neutro e strutture architettoniche in metallo che permettono ai coralli di crescere sulla loro superficie formando un’opera viva e in costante mutamento in grado di dare rifugio alle specie animali e vegetali che popolano una barriera corallina. L’arte di Taylor, infatti, si pone l’obbiettivo di creare una barriera corallina “artificiale” per contrastare il fenomeno dello sbiancamento dei coralli, e dunque della distruzione del delicato ecosistema della barriera corallina, dovuto al riscaldamento dell’acqua del mare a causa del riscaldamento globale.

Taylor ha collocato le sue opere, che trattano temi come la contemporaneità, la politica e i cambiamenti climatici, all’interno di diverse barriere coralline come quella presso le Isole Canarie e quella australiana. E’ possibile visitare questi incredibili musei sottomarini tramite delle visite guidate nuotando in immersione dento e intorno alle diverse opere oppure, in alcuni casi, osservarle dall’alto grazie ad una barca con il fondo in vetro.

Il primo museo sottomarino è stato costruito presso Cancún, in Messico, con la collaborazione di Jason deCaires Taylor e altri artisti messicani per allontanare i turisti dalle aree più visitate della barriera corallina e danneggiate dalle visite intensive permettendo loro di rigenerarsi. L’ultimo progetto di Taylor, invece, prevede l’installazione di quattro strutture all’interno della barriera corallina australiana (la più grande della terra) di cui due sono già state terminate. La prima si chiama Ocean Siren ed è composta dalla statua di una ragazza che emerge dall’acqua il cui corpo è coperto di LED a energia solare che cambiano colore con il variare della temperatura dell’acqua; la seconda, Coral Greenhouse, è una struttura in metallo dalla forma di una serra sottomarina al cui interno sono state collocate delle statue di studenti impegnati nello studio dei coralli (quest’ultima opera è stata progettata in modo che sia in grado di resistere a un uragano di categoria quattro).

La più grande opera di questo artista sottomarino, invece, si chiama Ocean Atlas ed è alta circa cinque metri. Questa statua gigantesca raffigura una ragazza che sorregge il peso dell’oceano sulle proprie spalle e rappresenta il peso degli errori delle generazioni passate che i giovani dovranno sostenere, per realizzarla Taylor si è ispirato al mito greco del titano Atlante che fu costretto dagli dei a sorreggere da solo la volta del cielo, un opera, dunque, in cui si intrecciano i miti passati e le previsioni odierne del nostro futuro.

L’arte di Jason deCayres Taylor, dalle profondità dell’oceano, parla a tutto il mondo di un tesoro meraviglioso fatto di vita e colori sotto il pelo dell’acqua, un tesoro che non possiamo spendere, ma che dobbiamo proteggere per poterlo ammirare all’infinito.


Chiara Tuperga



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