mercoledì 31 marzo 2021

Storie sui "nuovi giganti"

Shingeki no kyojin, così lo chiamano i veri intenditori, ma anche tradotto in Attack on Titan o L’attacco dei Giganti, è un cult nel mondo degli anime e dei manga. 

È un manga, diventato anime nel 2013, del genere dark fantasy, post apocalittico e fantapolitico scritto e disegnato dal maestro Hajime Isayama, famoso per “divertirsi” della sofferenza dei suoi spettatori ogni volta che un personaggio della serie muore. 


Penso che molti di voi abbiano già sentito nominare quest’anime almeno una volta da qualcuno. AOT, Attack on Titan, è uno di quegli anime perfetti per entrare nel mondo degli anime perché ha un grande fandom e la trama prende subito; non bisogna però pensare che sia banale o adatto ad un pubblico infantile. Al contrario è molto complicato e non adatto ai deboli di cuore. Bisogna anche dire, però, che è uno di quegli anime che vi tiene attaccati al televisore dall’inizio alla fine delle quattro stagioni ancora in corso.  Perciò di cosa parla?


 


La trama generale può sembrare molto semplice ma andando avanti le cose si complicano in un modo inaspettato. 

In un mondo alternativo, una piccola parte della civiltà umana si è salvata dall’estinzione, dovuta agli attacchi dei giganti, creature umanoidi molto alte, prive di intelligenza e che si sfamano degli umani, chiudendosi all’interno di tre mura più alte dei giganti stessi e indistruttibili; beh almeno fino all’arrivo del “gigante colossale” e “quello corazzato”. 

Per proteggersi da eventuali attacchi dei giganti sono stati istituiti tre ordini militari: Il Corpo di Guarnigione, il Corpo di Gendarmeria e il Corpo di Ricerca, specializzato nello studio dei giganti al di fuori delle mura. 

La storia ruota intorno ad un ragazzo di nome Eren Yeger, che fin da bambino voleva entrare a far parte del corpo di ricerca per salvare l’umanità da quella gabbia infernale. Durante l’attacco dei due giganti anomali, che riescono facilmente a distruggere il muro più esterno, Wall Maria, la madre di Eren viene mangiata da un gigante mentre il piccolo protagonista si salva, insieme a sua sorella adottiva Mikasa Ackerman e l’amico d’infanzia Armin Arlert. A distanza di cinque anni, i tre amici entrano a far parte della squadra di ricerca, non sognandosi lontanamente quello che gli accadrà.

Non preoccupatevi se non capirete nulla all’inizio, è normale. La trama si fa sempre più fitta venendo arricchita da ulteriori misteri più si prosegue con la visione. Questo è senza dubbio uno dei suoi pregi, i misteri non sono casuali e gli indizi verranno ripresi sempre e comunque nell’opera rendendo il tutto sempre più oscuro e complicato da comprendere. 

I disegni sono davvero ben fatti, difatti i giganti fanno davvero paura talmente sono inquietanti, e i personaggi femminili, come quelli maschili, non hanno delle caratteristiche stereotipate classiche degli anime. 

Le parti più apprezzabili sono la caratterizzazione dei personaggi che è molto ben fatta, così come lo spessore dei personaggi, da quelli principali a quelli secondari. Le loro reazioni, emozioni, la loro storia, non lasciano affatto indifferenti, e sono uno dei punti di forza principali. Molte volte è inevitabile empatizzare con loro, arrivando quasi a giustificare tutte le loro azioni.

Senza dubbio le colonne sonore sono un punto di forza di Attack On Titan, che rendono indimenticabile ogni scena da quelle di azione a quelle drammatiche. Anche le sigle sono tutte stupende, io come la maggior parte del fandom abbiamo amato quella della seconda, Inno di Mameli fatti proprio da parte. 

Guardando quest’anime si diventa più patriottici di quanto lo si sia rispetto alla propria nazione e pronti a sacrificare il vostro cuore a seguito del Capitano Erwin per proteggere le mura.


Camilla Somale 

Nessun commento:

Posta un commento

Disagi per l'organizzazione nella scuola

Ormai siamo vicini alla fine di questo anno scolastico, molti studenti e professori come me hanno notato svariate problematiche all’interno ...